CEI 11-27 Tavola di concordanza (modifiche) Ed. 2025 / 2021
ID 24889 | 13.11.2025 / In allegato Tavola di concordanza completa
In allegato Documento dettaglio tutte le modifiche apportate dall’Ed. 2025 della CEI 11-27 Lavori su impianti elettrici (tavola di concordanza Ed. 2025 / 2021) entrata in vigore a Novembre 2025.
Questa 6a edizione della Norma CEI 11-27, che presenta una struttura identica alla Norma CEI EN 50110-1:2024-05 da cui deriva, costituisce la revisione della edizione 2021-09.
Essa si applica alle operazioni e alle attività di lavoro sugli impianti elettrici e a quelle ad essi connesse e alle operazioni vicino ad essi.
La Norma si applica ad impianti eserciti a qualunque livello di tensione - fissi, mobili, permanenti e provvisori - e destinati alla produzione, alla trasmissione, alla trasformazione, alla distribuzione e all’utilizzazione dell’energia elettrica.
Questo documento fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici sopra descritte e, in particolare, si applica alle procedure di lavoro e a quelle di esercizio durante i lavori e la manutenzione.
La Norma si applica a tutti i lavori elettrici e anche ai lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in vicinanza di impianti elettrici, di linee elettriche aeree o in vicinanza di cavi sotterranei non isolati o insufficientemente isolati (vedi D. Lgs 81/08 e s.m.i.).
La presente Norma non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tensione superiore a 1 000 V in corrente alternata e 1 500 V in corrente continua, trattati nella Norma CEI 11-15.
[box-info]Le principali modifiche rispetto alla precedente edizione riguardano:
- un adeguamento generale alla CEI EN 50110-1 ed. 2024; - gli acronimi e le definizioni delle figure professionali coinvolte; - le definizioni di attività lavorativa, di lavoro, di supervisione; - le distanze di lavoro; - nuovi allegati informativi sui “Pericoli degli archi elettrici” (Arc Flash) e “Disposizioni dell’emergenza”.[/box-info]
Tavola di concordanza (modifiche) Ed. 2025 / 2021
in verde le modifiche Ed. 2025 (rispetto Ed. 2021)
Linee guida per la segnalazione, tracciabilità e metodo di valutazione dello stato di conservazione e pericolosità di manufatti contenenti amianto. Revisione 2025. Adozione.
Le presenti Linee guida si applicano ai casi in cui venga segnalata o rilevata a seguito di ispezione o di attività di mappatura la presenza accertata o presunta di manufatti contenenti amianto in opera.
Esse, al contrario, non trovano applicazione in caso di manufatti contenenti amianto abbandonati al suolo, la cui disciplina è rinvenibile nella Parte Quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e per la cui segnalazione occorre fare riferimento a quanto previsto dal Comune competente per territorio e alle Linee guida per la gestione dei rifiuti abbandonati di ARPA FVG.
1. Premessa 2. Glossario 3. Competenze 4. Ambito di applicazione 5. Procedura per la segnalazione dei manufatti contenenti amianto negli ambienti di lavoro da parte dei lavoratori 6. Procedura per la segnalazione di manufatti presumibilmente contenenti amianto di proprietà di soggetti terzi 7. Procedura per la comunicazione dei manufatti contenenti amianto da parte degli amministratori di condominio e dei proprietari di edifici 8. Procedura per la comunicazione di materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile 9. Procedura per la mappatura dei manufatti contenenti amianto da parte di enti pubblici 10. Mappatura degli edifici di proprietà comunale o pubblica 10.1 Immobili di proprietà comunale 10.2 Immobili di proprietà di altri enti pubblici 11. Mappatura regionale 12. Aggiornamento dei dati di mappatura 13. Linee guida di tracciabilità degli edifici 14. Trattamento dei Dati Personali 15 .Valutazione dello stato di conservazione e di pericolosità di un manufatto contenente amianto per la definizione delle priorità di intervento 15.1 Premessa 15.2 AMLETO: Algoritmo per la valutazione delle coperture in cemento amianto 15.3 VERSAR: algoritmo per la valutazione dei manufatti contenenti amianto, sia friabili che compatti, presenti all’interno di edifici Appendice 1 Obblighi in capo ai proprietari degli immobili di utilizzazione collettiva con presenza di amianto
Allegati
Allegato 1 MODULO DI SEGNALAZIONE PRESUNTA PRESENZA DI MANUFATTO CONTENENTE AMIANTO IN CATTIVO STATO DI CONSERVAZIONE
Allegato 2 MODULO DI COMUNICAZIONE ACCERTATA PRESENZA AMIANTO
Allegato 3 DICHIARAZIONE RESA A SEGUITO DI SEGNALAZIONE O DI MAPPATURA REGIONALE
Allegato 4 MODULO DI COMUNICAZIONE ACCERTATA PRESENZA DI AMIANTO LIBERO O IN MATRICE FRIABILE
Allegato 5 MODULO DI COMUNICAZIONE PER AGGIORNAMENTO A.R.Am.
Allegato 6 MODULO DI COMUNICAZIONE PER AGGIORNAMENTO A.R.Am. a seguito di BONIFICA
Allegato 7 DELEGA PER LA COMPILAZIONE, SOTTOSCRIZIONE E PRESENTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI ACCERTATA PRESENZA DI AMIANTO/ AGGIORNAMENTO A.R.Am.
Stato dell'ambiente in Italia 2025 / ISPRANovembre 2025
ID 24936 | 18.11.2025 / In allegato
Il rapporto Stato dell’ambiente in Italia 2025, indicatori e analisi, realizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), offre un quadro aggiornato e integrato delle principali dinamiche ambientali del Paese.
L’analisi si basa su una selezione di indicatori tratti dalla Banca dati degli indicatori ambientali ISPRA.
Il documento si distingue per l’approccio innovativo che supera la tradizionale suddivisione in settori tematici, organizzando gli indicatori in cinque macrotemi principali: cambiamenti climatici, economia circolare, verso l’inquinamento zero, biodiversità e capitale naturale, turismo sostenibile.
I primi quattro ambiti sono stati individuati in coerenza con le priorità del Green Deal europeo e dell’Ottavo Programma d’Azione per l’Ambiente (8° PAA) dell’Unione Europea, mentre il turismo sostenibile è stato trattato per la sua natura trasversale e per il suo ruolo nell’integrazione delle dimensioni ambientale, sociale ed economica della sostenibilità.
Nel presente documento, l’approccio adottato si distingue per una chiave di lettura innovativa, che supera la tradizionale suddivisione in settori tematici (aria, acqua, suolo, ecc.), riorganizzando gli indicatori in cinque macrotemi principali.
L’approccio integrato e multisettoriale proposto contribuisce a orientare politiche più efficaci e a rafforzare la collaborazione tra cittadini, imprese e stakeholder. La qualità delle informazioni, la partecipazione attiva e la co-creazione di soluzioni rappresentano, infatti, elementi centrali per affrontare le questioni e le criticità ambientali in modo sostenibile e condiviso.
Attraverso questo approccio, il report risponde quindi a due esigenze fondamentali:
- Allineamento con le politiche europee: i macrotemi scelti riflettono le priorità ambientali dell’UE, facilitando la coerenza con strategie chiave come il Piano d’Azione per l’Economia Circolare (PAEC), la Strategia per la Biodiversità 2030 e l’iniziativa “Zero Pollution”. Questo allineamento rafforza il dialogo istituzionale e contribuisce a rendere più efficaci le politiche nazionali. - Visione sistemica e trasversale: l’organizzazione tematica mette in evidenza le interconnessioni tra fenomeni ambientali e dimensioni socioeconomiche. Ad esempio, il tema dell’economia circolare comprende aspetti di riduzione delle emissioni e uso efficiente delle risorse, mentre quello del turismo sostenibile incrocia dinamiche ambientali, culturali e di resilienza climatica.
Nel dettaglio, i macrotemi sopra menzionati riflettono le principali sfide ambientali per il contesto italiano ed europeo:
- Cambiamenti climatici: affrontare la mitigazione e l’adattamento ai rischi climatici per ecosistemi e infrastrutture. - Economia circolare: ridurre il consumo di risorse naturali e migliorare la gestione dei rifiuti, promuovendo modelli produttivi sostenibili. - Verso l’inquinamento zero: ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, tutelando la salute e l’ambiente. - Biodiversità e capitale naturale: garantire la conservazione degli ecosistemi e la resilienza dei territori, condizioni fondamentali per il benessere umano. - Turismo sostenibile: integrare sostenibilità ambientale, economica e sociale, valorizzando il patrimonio naturale e culturale.
La struttura del documento, suddivisa per macrotemi generali e microtemi specifici, è stata ideata per garantire una lettura immediata dei contenuti informativi sulle condizioni dell’ambiente in Italia attraverso diversi punti chiave e sezioni:
- Introduzione al macrotema: breve presentazione del macrotema, dei suoi aspetti fondamentali e delle principali priorità. - Quadro sinottico: tabella di sintesi, posta all’inizio di ogni macrotema, che riporta gli indicatori della Banca dati ISPRA utilizzati per rappresentare i microtemi/fenomeni e i microtemi esaminati. - Summary: sintesi generale che introduce il macrotema riassumendone i principali contenuti informativi. Il sommario segue il Quadro sinottico. - Microtema: descrizione chiara e discorsiva dello stato attuale del microtema, accompagnata da un’analisi delle tendenze in atto, contestualizzate rispetto agli obiettivi ambientali e normativi di riferimento. Il testo consente di comprendere “come stiamo” e “dove stiamo andando” ed è supportato, ove opportuno, da grafici e infografiche. Al termine di ogni microtema, per ulteriori approfondimenti, sono forniti i link agli indicatori considerati. - Considerazioni tecniche: analisi sintetica dei progressi compiuti verso gli obiettivi fissati, accompagnata da indicazioni tecniche a favore della sostenibilità. Queste evidenziano le azioni prioritarie da attuare, promuovendo un approccio proattivo e il coinvolgimento di cittadini e stakeholder, con l’obiettivo di rafforzare in modo continuo la consapevolezza ambientale. - Informazioni chiave: brevi informazioni e dati in evidenza che, in modo chiaro ed efficace, attirano l’attenzione su un fenomeno significativo, favorendone la comprensione e la riflessione.
Per ogni macrotema, infine, è presente una bibliografia con link diretti a documenti tecnici, rapporti ufficiali e normative, utili ad approfondire e contestualizzare le informazioni presentate.
Grazie all’adozione di una metodologia di reporting e comunicazione scientifica evoluta, il rapporto tratteggia il quadro ambientale del Paese e lo inserisce in una precisa cornice strategica. Il documento si configura così come un valido strumento di conoscenza a sostegno degli interventi di tutela più adeguati e orientati al futuro.
Questa impostazione consente una rappresentazione più interconnessa delle condizioni ambientali, combinando approfondimenti settoriali con una visione sistemica e coerente con gli obiettivi strategici delle politiche europee.
Il rapporto offre a cittadini, tecnici, osservatori e decisori politici uno strumento chiaro e accessibile per comprendere lo stato dell’ambiente in Italia e orientare le scelte future.
Ciò è reso possibile grazie agli indicatori elaborati dall’ISPRA, che costituiscono una base conoscitiva condivisa e un riferimento scientifico per le analisi svolte a livello europeo, nazionale e regionale.
Il presente decreto e il testo integrale dell’aggiornamento delle «Istruzioni operative», comprensivo degli annessi allegati, sono pubblicati sul sito istituzionale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ... segue allegato
Piattaforme di Lavoro Elevabili / ATS Brianza Ottobre 2025
ID 24880 | 08.11.2025 / Settimana Europea per La Sicurezza e la Salute sul Lavoro 2025
La piattaforma di lavoro elevabile - PLE, è una macchina destinata allo spostamento degli operatori per l’esecuzione di lavori in quota.
La norma UNI EN 280:2013+A1:2015 (ritirata il 2 febbraio 2025 e sostituita dalle norme EN 280-1:2022, EN 280-2:2022, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 2 agosto 2023), stabilisce i criteri di stabilità, di costruzione, di sicurezza, e definisce gli esami e le prove inerenti le piattaforme di lavoro mobili elevabili.
Difatti, le PLE sono macchine rientranti nell’Allegato IV alla Direttiva 2006/42/CE (Direttiva Macchine), la quale stabilisce i requisiti fondamentali in materia di sicurezza da rispettare nella progettazione e costruzione delle macchine, incluse le piattaforme di lavoro elevabili, in quanto apparecchi per il sollevamento di persone con rischio di caduta verticale superiore a tre metri.
La norma UNI EN 280-1:2022, in combinazione con la EN 280-2:2022, che specifica i requisiti di sicurezza aggiuntivi per le piattaforme di lavoro mobili elevabili (MEWP) di tipo 1, gruppo B, dotate di un apparecchio di sollevamento del carico, è una norma armonizzata (di tipo C) per la Direttiva 2006/42/CE “Macchine” e, la sua applicazione, rappresenta Presunzione di Conformità per i RES (Requisiti Essenziali di Sicurezza) di cui all’Allegato I.
La definizione fornita dalla norma è la seguente: “Macchina destinata a spostare persone alle posizioni di lavoro prestabilite, nelle quali svolgono mansioni dalla piattaforma di lavoro…le persone accedono ed escono da una postazione definita, costituita almeno da una piattaforma di lavoro con comandi, da una struttura estensibile e da un telaio”. ... segue allegato
CEI EN IEC 63402-1:2025 / Requisiti Sistemi di gestione dell'energia lato utente
ID 24878 | 07.11.2025 / Preview allegato
CEI EN IEC 63402-1 Classificazione CEI: 205-32 Efficienza energetica - Sistemi di gestione dell'energia lato utente - Parte 1: Requisiti generali e architettura
Data Pubblicazione: 10.2025 Inizio validità: 11.2025 ________
La Norma CEI EN IEC 63402-1 riguarda i requisiti generali e l'architettura dei sistemi di gestione dell'energia dei clienti nelle smart grid, specificando l'interazione tra il Point of Common Coupling (PCC) e i dispositivi intelligenti all'interno della rete del cliente. La presente Norma recepisce il testo originale inglese della Pubblicazione IEC.
Questa pubblicazione è il recepimento in lingua inglese della Norma europea EN IEC 63402-1:2025 come Norma nazionale italiana.
UNI 10401:2025 / Requisiti scale di appoggio portatili a sfilo ed innestabili per uso specifico
ID 24857 | 05.11.2025 / In allegato Preview
UNI 10401:2025 Scale di appoggio portatili a sfilo ed innestabili per uso specifico - Requisiti di sicurezza, metodi di prova e condizioni di utilizzo
Data entrata in vigore: 30 ottobre 2025 Sostituisce: UNI 10401:2004
La norma si applica alle scale di appoggio portatili, a sfilo ed innestabili, per uso specifico, di lunghezza totale minore o uguale a 12 m, utilizzabili in situazioni in cui ci sia il pericolo di caduta dall'alto. La norma specifica i requisiti di sicurezza, i metodi di prova e le condizioni di utilizzo.
La norma, completamente rivista, introduce importanti miglioramenti dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e della sicurezza riguardanti la fabbricazione di scale d’appoggio portatili a sfilo e innestabili per usi specifici, come quelli su linee aeree elettriche o telefoniche. Per tali attività va comunque valutato l’impiego di altre attrezzature considerate più sicure come, per esempio, i trabattelli di cui alle norme UNI EN 1004-1 e UNI EN 1004-2, i piccoli trabattelli di cui alla UNI 11764, le scale di appoggio portatili a sfilo e innestabili dotate di dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio flessibile di cui alla UNI EN 353-2, ancorate a un gancio di sicurezza di cui alla UNI EN 17235, e le scale verticali a tronchi innestabili dotate di dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida di cui alla UNI EN 353-1.
La revisione della norma si è resa necessaria per aumentare il livello di sicurezza legato all’utilizzo di tali tipologie di scale in rapporto all’evoluzione normativa del settore (ad esempio le norme UNI EN 131-1, UNI EN 131-2, UNI EN 131-3) e al miglioramento delle caratteristiche del prodotto. Le proposte che hanno originato l’idea di revisione sono frutto anche dell’esperienza operativa pluriennale, in ambito nazionale, di importanti aziende di distribuzione elettrica e della loro attività sul campo, grazie anche al supporto del personale che quotidianamente utilizza prototipi di scale a sfilo.
Tra le novità la possibilità di utilizzare su alcuni modelli un dispositivo anticaduta. Le scale verticali permanenti oggetto della norma si suddividono in quattro classi: S1, S2, S3 ed S4. Le migliorie introdotte sul prodotto riguardano in particolare la possibilità di utilizzare su alcuni modelli (S1, S2 ed S3) un dispositivo anticaduta di tipo guidato, comprendente una linea di ancoraggio flessibile conforme alla UNI EN 353-2, e sono ben sintetizzate nel prospetto 1 “Classificazione” della norma. Importante, inoltre, è la presenza dell’Appendice B dedicata al salvataggio.
D.Lgs. 81/2008 Quadro sinotticoAnte / Post D.Lgs. 159/2025
ID 24836 | 01.11.2025 / Documento completo allegato
Quadro sinottico D.Lgs. 81/2008ante e postDecreto-Legge 31 ottobre 2025 n. 159 Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile. (GU n. 254 del 31.10.2025). Entrata in vigore del provvedimento: 31/10/2025
Linee Guida implementazione LOTO (LOCKOUT / TAGOUT) | EN 17975:2025
ID 24639 | 31.10.2025 / In allegato Documento completo
Il Presente elaborato fornisce una panoramica delle indicazioni della nuova EN 17975:2025, la prima norma europea che armonizza le procedure di isolamento delle energie e dei fluidi durante l’attività di manutenzione su macchine e impianti.
La norma costituisce un punto di riferimento per introdurre una metodologia univoca di Lock-Out, Tag-Out e Try-Out (LoToTo), stabilendo un vocabolario comune e chiarendo i ruoli di tutti gli attori coinvolti dal datore di lavoro ai manutentori, dai progettisti ai formatori. L’obiettivo principale è ridurre il rischio di incidenti derivanti da energie non controllate (elettriche, meccaniche, pneumatiche, idrauliche, termiche o chimiche) attraverso procedure standardizzate.
Oltre al blocco e alla segnalazione (lockout e tagout), viene sottolineata l’importanza del try-out, ovvero la verifica effettiva dell’isolamento prima di iniziare l’intervento.
Pur non essendo una norma prescrittiva su come eseguire il LOTO, funge da documento guida per le organizzazioni nello sviluppo, nell'implementazione e nel miglioramento delle proprie procedure LOTO per i rischi energetici e fluidi.
La norma fornisce indicazioni su come predisporre schede e istruzioni operative, definire responsabilità, organizzare la formazione (con aggiornamento ogni tre anni) e implementare controlli periodici per valutare l’efficacia delle misure adottate.
La EN 17975:2025 costituisce un supporto fondamentale per le aziende che vogliono consolidare le proprie pratiche di manutenzione sicura e integrare la gestione delle energie nei sistemi di sicurezza aziendali.
Gli aspetti chiave dell’ambito di applicazione includono:
Controllo del rischio: l'obiettivo principale è aiutare gli utenti a gestire e controllare i rischi relativi a varie forme di energia (ad esempio, meccanica, idraulica, pneumatica, termica) e fluidi (ad esempio, polveri, gas, liquidi) che possono essere pericolosi. Prima di qualsiasi intervento di manutenzione, è necessario condurre un'accurata valutazione dei rischi per identificare potenziali pericoli legati a energia e fluidi, che poi definisca le specifiche procedure LOTO richieste.
Attività di manutenzione: si applica alle azioni eseguite sugli elementi prima, durante e dopo la manutenzione, le impostazioni o le modifiche di formato. Responsabilità del datore di lavoro: la norma sottolinea che è responsabilità del datore di lavoro: correlare i processi descritti nel documento con le proprie pratiche standard; definire i ruoli e le responsabilità del personale coinvolto nel processo di lockout di energia e fluidi.
Best practice di riferimento: si basa su concetti, definizioni, regole, raccomandazioni e best practice, tra cui varie forme di Lockout/Tagout (LOTO) e procedure di "lockout amministrativo" o "isolamento sicuro". Facendo riferimento ai concetti LOTO consolidati a livello nazionale e internazionale, la norma EN 17975:2025 incoraggia l'adozione di buone pratiche ampiamente riconosciute per un isolamento sicuro, come:
- identificazione e isolamento: riconoscimento di tutte le fonti di energia; - blocco: applicazione di blocchi fisici ai dispositivi di isolamento dell'energia per impedire la riattivazione accidentale; - etichettatura: applicazione di etichette per informare il personale che l'apparecchiatura è bloccata, il motivo e l'autore del blocco; - verifica (prova): test per garantire che l'energia sia stata isolata e diseccitata correttamente.
Tipi di pericoli: affronta i pericoli diretti (ad esempio, contatto, assorbimento) e indiretti (ad esempio, reazioni come miscelazione, riscaldamento) associati a energie e fluidi. Include esplicitamente tutti i fluidi, in quanto possono essere intrinsecamente pericolosi o diventarlo.
In sostanza, la norma EN 17975:2025 fornisce il "perché" e il "cosa" per la gestione dei rischi legati a energia e fluidi nella manutenzione, mentre le procedure di Lockout/Tagout forniscono il "come" fondamentale per implementare in sicurezza le necessarie misure di isolamento e controllo.
[box-info]EN 17975:2025 Manutenzione - Processo di gestione dei rischi legati alle energie e ai fluidi durante le operazioni di manutenzione - Linee guida
La norma fornisce agli utenti indicazioni utili per gestire i rischi relativi a energie e fluidi durante le attività di manutenzione sui prodotti in uso.
Data entrata in vigore: 04 giugno 2025
La norma è stata recepita da UNI ed è entrata in vigore in Italia il 24 luglio 2025.[/box-info]
Si precisa che: il presente documento rappresenta un estratto rielaborato e tradotto in lingua italiana di parti della norma EN 17975:2025 (EN).
Traduzione IT non ufficiale
Introduzione
Molti infortuni sul lavoro sono causati dalla mancata gestione delle fonti di energia e fluidi durante le attività di manutenzione e possono avere gravi ripercussioni su persone, beni e attività.
La EN 17975:2025 riguarda la sicurezza sul lavoro e il modo migliore per controllare i rischi legati alle fonti di energia e fluidi durante le attività di manutenzione.
La sicurezza e la salute dei lavoratori prima e durante le attività di manutenzione implicano una serie di pratiche e procedure volte a controllare tutte le fonti di energia e fluidi. Queste pratiche e procedure consentono al lavoratore di essere sicuro di poter lavorare senza alcuna riconnessione accidentale di energie o fluidi ed evitare di essere esposto a un ambiente di lavoro pericoloso.
A seconda del compito, degli elementi sui cui lavorare e dell'analisi dei rischi correlati, la sicurezza dei lavoratori si basa sull'implementazione, individuale o combinata, dei seguenti processi specifici:
- Isolamento rinforzato mediante lockout/tagout di energie e fluidi (RI); - Isolamento standard mediante lockout di energie e fluidi (SI); - Neutralizzazione di energie e fluidi tramite i sistemi di controllo (N); - Disposizioni specifiche per le attività che coinvolgono energie e fluidi (SP).
Di per sé, l'isolamento rinforzato mediante lockout/tagout di energie e fluidi garantisce la piena protezione dei lavoratori. Tuttavia, la progettazione degli elementi esistenti o la tipologia di operazioni non sempre consentono l'applicazione di tale approccio, il che impone quindi l'utilizzo di uno dei tre processi alternativi illustrati di seguito.
Diversi settori industriali (ad esempio: chimico, metallurgico, agroalimentare, produzione di energie e fluidi e distribuzione di energia) hanno adottato la propria terminologia per il "lockout di energie e fluidi". Ogni settore ha definito un sistema formale per l'analisi dei rischi e procedure operative per la protezione di ciascuna energia e fluido con cui opera. A seconda del settore, i termini utilizzati per " lockout di energie e fluidi" includono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
- lockout/tagout rinforzato, - lockout/tagout standard, - lockout di energie e fluidi rilasciati, - LOTO - lockout, tagout, - LOTOTO - lockout, tagout, tryout (vedere OSHA 29 CFR 1910.147), - lockout amministrativo, - ecc.
[...]
Diagramma di flusso dell'analisi del rischio
La scelta del corretto processo di controllo delle energie e dei fluidi può essere descritta attraverso il diagramma di flusso (vedere Figura 2):
- La fase di valutazione del rischio aiuterà nella scelta corretta. - La scelta predefinita dovrebbe essere l'isolamento rinforzato, a meno che difficoltà non lo impediscano. - Non dovrebbero essere eseguite attività di manutenzione a livello di componente e le misure compensative sono obbligatorie con i processi di neutralizzazione o di controllo della presenza di energie e fluidi.
Figura - Diagramma di flusso dell'analisi dei rischi
Tabella di applicazione del processo
Prima di eseguire le attività di manutenzione, devono essere superate tre fasi:
[box-info]- Richiesta di fornitura, specificando lo stato previsto dell'elemento; - Fornitura dell'elemento, da parte del responsabile operativo; che deve essere approvata; - Messa in sicurezza da parte dell'addetto al lockout/tagout: processo di preparazione e messa in sicurezza.[/box-info]
La seguente Tabella descrive in dettaglio le fasi di ciascun processo di messa in sicurezza.
Tabella - Applicazione del processo
[...]
Lockout/tagout e controllo di sicurezza
Controllo delle fonti di energia e fluidi
Il processo di controllo delle fonti di energia e fluidi dovrebbe seguire diversi passaggi chiave:
- il primo passo fondamentale è identificare le fonti di energia e fluidi da controllare con un'analisi dei rischi; - quindi identificare i dispositivi in grado di controllare tali fonti di energia e fluidi e la modalità operativa corretta; - le attività di manutenzione possono quindi essere eseguite in sicurezza; - e viene eseguita un'altra modalità operativa corretta, adattata alle operazioni di rialimentazione richieste.
L'uso di etichette e blocchi dovrebbe consentire una chiara identificazione dell'attività di manutenzione eseguita, da chi, e impedire qualsiasi rischio derivante da fonti di energia e fluidi non controllate.
Chi è responsabile della sicurezza delle operazioni sull'apparecchiatura dovrebbe essere sempre chiaro; un documento formale di "trasferimento di proprietà" può tracciarlo.
La Tabella mostra le fasi LOTO all'interno di un processo di manutenzione comune.
Tabella fasi LOTO
Tipo
Si tratta di dispositivi di isolamento specifici per le energie e i fluidi interessati. Sono gestiti o installati manualmente, agendo direttamente sulle energie e sui fluidi. La posizione di controllo fisico deve garantire lo stato del dispositivo (apertura - chiusura). I dispositivi includono:
- valvole, valvole a sede manuale e raccordi; - spessori meccanici, blocchi, perni, ecc.; - apparecchiature elettriche che svolgono funzioni di separazione (si ricorda che i rischi elettrici sono trattati nella norma EN 50110-1).
Importante: i dispositivi controllati (controllati da software) non devono essere considerati dispositivi di blocco per energie e fluidi. Il livello di integrità della sicurezza (vedere la serie IEC 61508) di questo software è raramente sufficiente a garantire che non possano essere eseguite operazioni improprie (garanzia di blocco e chiave univoca in possesso solo del responsabile della manutenzione, garanzia dell'impossibilità di riattivare o modificare le impostazioni del dispositivo in qualsiasi altro modo, garanzia di una posizione di sicurezza rapida e a prova di errore, etichetta di un'operazione di manutenzione in corso per informare gli operatori, ecc.).
Ubicazione
Si raccomanda di installare questi dispositivi al di fuori delle aree pericolose e a un'altezza che ne faciliti la movimentazione. Dare priorità all'accesso in posizione eretta, allo stesso livello del terreno, evitando:
- un'area rialzata che richieda l'uso di attrezzature di accesso come una scala o una piattaforma elevatrice; - un luogo sottostante e angusto; - o in uno spazio chiuso.
Se un elemento è dotato di più dispositivi di isolamento o perdite, si raccomanda di raggruppare questi componenti per facilitare l'implementazione del blocco di energie e fluidi.